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Con i suoi 35.000 abitanti, Fermo è uno dei centri più importanti delle Marche. Tra le valli dei fiumi Tenna ed Ete si erge arroccata sul colle Sabulo, immersa nelle dolci colline marchigiane, a 320 metri di altitudine. Il suo territorio, anticamente molto più esteso, misura oggi 860 kmq. Oltre venti secoli di storia sono racchiusi fra le mura millenarie della Città, tra i ricordi e gli echi di leggende non ancora sopite. 
Basta avventurarsi nelle vie e nei vicoli, che si arrampicano lungo la collina, per accorgersi che tutta la città è un unico complesso architettonico. Una sorta di galleria, sempre aperta giorno e notte, che svela pian piano la sua magia. 
La stupenda Piazza del Popolo, nel cuore della città (iniziata nel 1442), rappresenta senz’altro uno dei luoghi più suggestivi di Fermo, accurato e lineare nelle strutture, offre uno spettacolo di rara bellezza e rigore architettonico, in cui s’inseriscono alla perfezione alcune strutture fra le più significative della storia cittadina. 
Il favoloso scenario di Palazzo dei Priori (edificato nel 1296) custodisce la Pinacoteca e il Museo Archeologico piceno. Nella Pinacoteca sono esposte opere che vanno dall’epoca medievale sino al XIX secolo, tra cui alcune di importanza straordinaria quali il Polittico di Andrea da Bologna (1369), le preziose tavole di Jacobello del Fiore (1410), l’Adorazione dei pastori del fiammingo Peter Paul Rubens (1608), La Pentecoste di Giovanni Lanfranco, ed altre opere importantissime di artisti marchigiani, fra cui Francescuccio di Cecco Ghissi, Vittore Crivelli e Vincenzo Pagani. Il Museo Archeologico espone i reperti della Fermo pre-romana, fra cui cinturoni, urne e monili di epoca picena. 
Attigua al Palazzo dei Priori, ha sede la Biblioteca Comunale la più ricca delle Marche, fra le prime dieci d’Italia. Risalente al 1511, la Biblioteca conserva 128 codici, oltre 400.000 volumi, 686 incunaboli (i più antichi risalgono al 1470), 15.000 "Cinquecentine", 6000 stampe di autori famosi ed oltre 2000 disegni. L’antica sede della Biblioteca è la Sala del Mappamondo, interamente decorata in legno di noce, in cui è conservato il nucleo originario della Biblioteca. La sala è così denominata per la presenza di un grande globo opera del cartografo veneziano Silvestro Amanzio Moroncelli datato 1712, che si armonizza con lo splendido soffitto ligneo ricco di motivi ornamentali barocchi. palazzo dei Priori
A pochi passi dalla piazza, scendendo per la suggestiva Via degli Aceti, si possono visitare le Cisterne Epuratorie Romane, uno stupendo complesso architettonico composto di 30 grandi sale collegate tra loro e disposte su due file parallele. E’ un monumento unico nel suo genere in Italia e perfettamente conservato, risalente al I secolo d.C. La costruzione, senz’altro ardita per la tecnica, raccoglieva l’acqua piovana e sorgiva che depurata, serviva a rifornire la città e il suo navale (l’attuale riviera). 
Passeggiano lungo il Corso si possono apprezzare alcuni fra i più importanti monumenti della Città: in ordine la Chiesa del Carmine, Palazzo Vitali-Rosati, la torre medievale Matteucci, Palazzo Paccaroni e di fronte a quest’ultimo la Chiesa di San Filippo. Scendendo ancora e passando per Largo Fogliani, ove ha sede il magnifico palazzetto Fogliani e la medievale Chiesa di San Zenone, si arriva in Largo Alvaro Valentini ove si trovano la Chiesa di S. Agostino e l’Oratorio di S. Monica. All’interno di quest’ultimo si può visitare il pregevolissimo ciclo di affreschi, capolavoro dell’arte tardo gotica fermana. 
cisterneTornando sulla piazza, dove nei giovedì estivi è allestita la Mostra Mercato dell’Artigianato e dell’Antiquariato, e risalendo la Via Mazzini, è d’obbligo una visita al Teatro dell’Aquila, uno dei maggiori teatri d’Italia. Fu inaugurato nel 1790 con l’esecuzione di un Oratorio Sacro del maestro Giuseppe Giordani (detto "Giordaniello") e dall’epoca è sede di rappresentazioni di alto interesse artistico (dai cinque ordini di palchi sono state applaudite ben 196 stagioni liriche in 200 anni di attività teatrale). Nel Teatro dell’Aquila sono conservati sei scenari originali e autografi di Alessandro Sanquirico che, insieme ad altri 16 fondali ottocenteschi, facevano parte della dotazione artistica Teatro. 
Al termine della salita, si arriva al Piazzale del Girfalco (il belvedere della città), dove, quasi in bilico tra il cielo e il mare, laddove sorgeva l’antica rocca medievale, si erge maestoso il Duomo, dalla splendida facciata romanico-gotica. Da visitare, all’interno, gli scavi con i suggestivi mosaici del tempio pagano preesistente. 
Riscendendo in piazza, lungo Via Mazzini, è visibile l’antico Palazzo Apostolico, oggi sede del palazzo comunale. 
La visita ai monumenti principali della città termina a Villa Vitali, sede dei Musei scientifici, che espone preziose collezioni naturalistiche di uccelli imbalsamati, insetti, farfalle e mammiferi, nonché il Museo Polare "Silvio Zavatti", unico nel suo genere, con documentazione di numerose spedizioni ed oggetti della civiltà polare, e la meteorite "Fermo", terza nel mondo in ordine di peso, caduta nelle campagne fermane nel 1996. Nel parco pubblico di Villa Vitali è allestita l’Arena che ospita rappresentazioni teatrali e concertistiche. 
La visita a Fermo non termina qui. Ogni strada, ogni palazzo, ogni vicolo e ogni cortile sono da scoprire e da ammirare e possono riservare piacevolissime sorprese.